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Specie Native o Specie Esotiche?

La questione se sia preferibile utilizzare specie native o esotiche in vari contesti di paesaggio è complessa e sfaccettata, tanto da poter riempire interi libri. Su Zannoni Garden, questo argomento è stato discusso frequentemente, evidenziando la necessità di affrontarlo con una preparazione tecnica adeguata. Spesso, però, il dibattito si svolge in modo conflittuale, con le parti in causa che si vedono come avversari piuttosto che come collaboratori. Un dibattito costruttivo richiede rispetto reciproco e una comunicazione efficace, elementi che possono portare a una maggiore fiducia e comprensione tra le parti.

La Complessità dei Concetti di Nativo ed Esotico

I concetti di “nativo” ed “esotico” sono fluidi e richiedono un contesto preciso per essere compresi appieno. Le piante native possono essere suddivise in diverse categorie: le piante autoctone, che sono originarie di un determinato luogo; le piante indigene, che si sono stabilite in alcune zone a seguito di eventi naturali; e le piante naturalizzate, che sono state introdotte dall’uomo e si sono adattate perfettamente al nuovo ambiente.

In Europa Centrale, molte specie di alberi esistevano prima dell’ultima Era Glaciale, ma sono scomparse a causa delle barriere geografiche che hanno impedito il loro ritorno dopo lo scioglimento dei ghiacciai. Queste specie potrebbero essere considerate esotiche oggi, dato che le condizioni ecologiche sono cambiate significativamente. Il semplice fatto che una specie esisteva in un certo paese migliaia o milioni di anni fa non implica necessariamente che debba essere reintrodotta oggi.

Alberi Esotici vs. Alberi Nativi: Una Risposta Complessa

La scelta tra alberi esotici e nativi dipende dal contesto. Nel paesaggio aperto, l’azione dell’uomo deve armonizzarsi con il paesaggio naturale ed estetico, ottenibile solo con alberi nativi o naturalizzati. Le comunità naturali di piante mostrano una grande armonia nel loro habitat, indipendentemente dalle condizioni ecologiche. Per questo motivo, solo gli alberi indigeni dovrebbero essere piantati nei territori aperti. Tuttavia, i cittadini spesso desiderano vedere forme e colori più vivaci e variegati, portando alla predominanza di alberi esotici nei parchi e giardini. Questo approccio può essere problematico poiché, anziché rilassare, potrebbe contribuire a un eccesso di stimoli visivi in un ambiente già stressante.

L’Armonia nei Parchi Pubblici

Nei parchi pubblici, che rappresentano una via di mezzo tra il paesaggio naturale e il giardino privato, dovrebbero essere preferite specie indigene. Se il parco fosse abbastanza grande, gli alberi esotici non dovrebbero essere sparsi tra quelli nativi ma piantati in gruppi isolati. Questo permette un’integrazione più naturale e armoniosa nel contesto del parco. Lo stesso vale per le conifere, che dovrebbero essere piantate secondo il loro habitat naturale per evitare disarmonie ecologiche.

Sfide nella Selezione delle Specie

La selezione delle specie adatte a un particolare ambiente non è facile. Ogni area ha caratteristiche ecologiche uniche, e ciò che funziona in un luogo potrebbe non essere adatto in un altro, anche se situato a poche centinaia di metri di distanza. Ad esempio, la vegetazione lungo un fiume in un tratto urbano potrebbe essere molto diversa da quella presente poche centinaia di metri più in là, all’interno del tessuto urbano.

I boschi composti da specie arboree non autoctone tendono ad avere una biodiversità inferiore rispetto a quelli con specie locali. Tuttavia, le specie introdotte hanno un impatto limitato sulle proprietà del suolo. Questa conclusione è stata raggiunta da uno studio comparativo internazionale che ha analizzato 103 studi su sette specie arboree esotiche. Gli organismi studiati includevano piante, muschi, microrganismi e insetti, dal suolo fino alle chiome degli alberi.

Gli abeti di Douglas, ad esempio, sono apprezzati per la loro rapida crescita, le buone proprietà del legno e la resistenza alla siccità, diventando importanti per la silvicoltura in vista dei cambiamenti climatici. Tuttavia, gli ambientalisti temono che l’introduzione di specie esotiche possa portare a danni ecologici, come la espiantazione di specie autoctone e l’introduzione di nuove malattie e insetti nocivi.

La selezione delle specie arboree per diversi contesti paesaggistici richiede una valutazione attenta e informata. Gli alberi nativi offrono numerosi vantaggi ecologici e armonizzano meglio con il paesaggio naturale. Tuttavia, in alcuni contesti, specie esotiche opportunamente selezionate e gestite possono contribuire a creare effetti estetici desiderati senza compromettere l’armonia ecologica. La chiave è una pianificazione attenta e una comprensione approfondita delle relazioni ecologiche per garantire che le scelte fatte siano sostenibili e benefiche a lungo termine.

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